Il cibo non è solo nutrimento, ma racconto, emozione, cultura. In questo dialogo che coinvolge Massimiliano Alajmo, il più giovane cuoco al mondo ad aver ricevuto le 3 stelle Michelin, a soli 28 anni, mantenendole nel tempo, si parlerà di cucina come forma di equilibrio tra estetica e sostanza, ricerca e semplicità, territorio e innovazione. Un incontro per esplorare, attraverso esperienze personali e visioni condivise, come la tavola possa diventare uno spazio di connessione tra gusto, sostenibilità e consapevolezza.
Max Alajmo: Il più giovane chef ad aver ricevuto, a soli 28 anni, le tre stelle Michelin, Massimiliano (Max) Alajmo è stimato da clienti e colleghi per la sua audace interpretazione dei sapori tradizionali della cucina italiana. Nato a Padova nel 1974, Max sviluppa un’innata curiosità gastronomica e culturale. Insieme a suo fratello Raffaele (Raf) fa parte della terza generazione della famiglia Alajmo, da sempre una famiglia di chef e ristoratori. Dopo aver frequentato la scuola alberghiera, Max ha proseguito la sua formazione nelle cucine di importanti chef europei come Alfredo Chiocchetti del Ja Navalge a Moena, Marc Veyrat dell’Auberge de l’Eridan a Veyrier-du-Lac e Michel Guérard del Les Prés d’Eugénie a Eugénie-les-Bains. Il 13 marzo 1994, Max è subentrato a sua madre, Rita Chimetto, come chef executive de Le Calandre; il ristorante ha ottenuto la seconda stella nella Guida Michelin nel 1997 e il 27 novembre 2002 ha ricevuto la terza. A Le Calandre gli ospiti possono sperimentare la sua cucina, concettuale e giocosa in un contesto multisensoriale. I grandi classici come il cappuccino di seppie al nero, il risotto allo zafferano e liquirizia e la Mozzarella di mandorle hanno segnato la storia della cucina italiana. L’ospite viene condotto in un viaggio all’ascolto dei propri sensi, accompagnato da uno stile di accoglienza che lo porta a sentirsi unico e a proprio agio come a casa. Ogni dettaglio in sala è stato studiato per creare un ambiente armonioso e per riflettere la filosofia di cucina di Max, dai tavoli di legno, ai calici di vino, alle luci. Oggi, facendo base a Le Calandre, vero centro creativo nonché laboratorio culinario, supervisiona e gestisce le cucine dei ristoranti del Gruppo Alajmo, che comprende: Le Calandre (Rubano, PD), Gran Caffè & Ristorante Quadri (Venezia), Le Cementine (H-Farm, Treviso), Alajmo Cortina (Cortina d’Ampezzo, BL), Caffè Stern (Parigi), Sesamo (Royal Mansour Marrakech) e Coccinella (Royal Mansour Tamuda Bay). Inoltre, coordina la squadra e la produzione del MammaRita Lab, il laboratorio centralizzato di pasticceria, ricerca e sviluppo del Gruppo, ed è coinvolto nelle attività de Il Gusto per la Ricerca, la onlus fondata con il fratello nel 2004
Luca Iaccarino (Torino, 1972) viaggia, mangia e scrive per “Il Corriere della Sera” e “D – La Repubblica”. È food editor della casa editrice EDT. Tra i suoi libri “Appetiti” (EDT, 2021), “Cacio e Pepe – Due detective al ristorante” (Mondadori, 2022), “Qualcuno sta uccidendo i più grandi cuochi d’Italia” (EDT, 2024). Dal 2020 dirige, a Torino, il festival gastronomico Buonissima.