
L’evento conclusivo del Festival ci porterà all’Italia degli anni di piombo, segnata da tragici episodi e da un clima di odio e violenza politica. A partire dal suo ultimo libro Uccidere un fascista. Sergio Ramelli, una vita spezzata dall’odio (Mondadori, 2025), lo scrittore Giuseppe Culicchia guiderà il pubblico a riflettere su come memoria del passato, confronto col presente e dialogo sul futuro possano restituire stabilità a una società moderna governata da un fragile equilibrio.
Giuseppe Culicchia (Torino, 1965), ex libraio, ha pubblicato una trentina di libri con i maggiori editori italiani ed è tradotto in dieci lingue. Dal suo romanzo Tutti giù per terra è stato tratto l’omonimo film. Il suo Torino è casa mia è un bestseller della collana Contromano di Laterza. Tra i suoi titoli: Il paese delle meraviglie (2004), Brucia la città (2009), Sicilia, o cara (2010), Venere in metró (2012), Il tempo di vivere con te (2021), dedicato al cugino Walter Alasia e La bambina che non doveva piangere, dedicato alla madre di Alasia, Ada Tibaldi. Ha tradotto fra gli altri Mark Twain, Francis Scott Fitzgerald e Bret Easton Ellis.
